QUINTA DA REGALEIRA: IL PARCO ALCHEMICO DEL PORTOGALLO

Il parco di Quinta da Regaleira si trova a Sintra, una località distante 25 chilometri a nord-ovest da Lisbona, e appartiene alla tradizione dei grandi giardini europei, come Fontainebleau in Francia, Campo dei Mostri a Bomarzo e Villa d’Este a Tivoli in Italia.
Quinta da Regaleira venne costruito dal 1898 al 1912 per volere del suo proprietario, il ricco capitalista Antònio Augusto Carvalho Monteiro (1848-1920), che commissionò il progetto al noto architetto e scenografo italiano Luigi Manini (1848-1936). Quest’ultimo disegnò le varie strutture applicandovi linee e motivi rinascimentali, neomanuelini (cioè tardo-gotici tipicamente portoghesi), neogotici e neoclassici.
Sebbene i simboli mitologici e religiosi inseriti nel parco (sia cattolici che politeistici classici) siano a volte intesi in chiave moderna, il percorso tracciato al suo interno prevede di passare dal Mondo Intermedio (Purgatorio), al Mondo Inferiore (Inferno) e al Mondo Superiore (Paradiso), ricalcando in un certo qual modo il cammino descritto da Dante nella “Divina Commedia”. Tale sentiero è scandito da una serie di tappe segnalate da altrettante strutture, descritte di seguito nell’ordine iniziatico concepito da Carvalho Monteiro e da Manini oltre un secolo fa.

1)  Palazzo: ideato come dimora filosofale d’ispirazione alchemica, è l’edificio più grande del parco e consta di sei piani, ripartiti in tre gruppi per simboleggiare la suddivisione ternaria dell’universo. I due sotterranei erano adibiti a cucina, dispensa, retrocucina, sala stiratura, dormitorio e refettorio per la servitù. Al piano rialzato s’accede attraversando un portico decorato per richiamare l’idea del viaggio e oltrepassando una porta, che si apre solo con una chiave d’oro decorata con piccole croci richiamanti il neotemplare Ordine di Cristo, si entra nella sala da pranzo con camino chiamata Stanza della Caccia, adornata in modo da rievocare il ciclo della vita. Dopodichè s’accede alla Sala Rinascimentale, decorata nello stile medesimo e ospitante numerosi richiami iconografici a Carvalho Monteiro e a sua moglie, Perpétua Augusta. Poi, tramite un corridoio s’accede alla Stanza del Re, in passato usata per ospitare il biliardo, sulle cui pareti sono appesi i quadri di venti sovrani e quattro regine. Il secondo piano ospitava le camere da letto della famiglia, lo studio e la stanza dei bambini.

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Il terzo piano comprende stanze un tempo adibite a camere da letto e magazzini, e dall’angolo meridionale diparte una torre ottagonale (simbolo dell’unione tra Cielo e Terra), che ricorda la Chiesa Templare nella città portoghese di Tomar (un altro gioiello architettonico da visitare). Al quarto e ultimo piano si trovano lo studio privato del proprietario, un laboratorio alchemico, una terrazza rettangolare, una terrazza panoramica a sette lati decorata con figure naturalistiche e fantastiche, e una torre con tetto a guglia sormontato da una sfera armillare che simboleggia l’asse del mondo, rievocato anche da una rappresentazione litica dell’Albero della Vita.
Il palazzo è ricco di sculture simbolicamente significative: i gargoyle per far defluire l’acqua piovana, con significati diversi a seconda dell’animale raffigurato; il drago, che rappresenta l’energia tellurica e che funge da guardiano della soglia, posto a protezione del tesoro spirituale alchemico; il pellicano che col suo sangue nutre cinque figli, simbolo della filantropia del proprietario; la sfera terrestre e quella armillare, rappresentanti l’armonizzazione del mondano con le leggi cosmiche; il viso del genius loci o Green Man, che rappresenta le forze della natura poste a protezione della casa; le decorazioni colonnali a forma di acanto (simbolo di trionfo sopra gli ostacoli e le difficoltà dell’umana esistenza) e di papavero (simbolo delle fasi di vita: nascita, maturità, morte e rinascita su un piano superiore), finemente abbellite da motivi marini (richiamanti l’epopea delle scoperte dei naviganti); le cinque colombe, che evocano amore e generosità; la testa di un’arpia, simbolo degli aspetti distruttivi dell’energia mondana; le statue di un pipistrello, un coniglio, un’aquila e una lucertola con tra le mani l’uovo filosofale, che simboleggiano le quattro fasi della Grande Opera (rispettivamente nigredo, albedo, rubedo e auredo); i bassorilievi della cacciata dal Paradiso, che sottintendono come vivere nel palazzo comporti un percorso di reintegro con l’Eden spirituale; il bassorilievo ligneo di uno scudo con dentro una quercia (simbolo dell’asse che collega Cielo e Terra, ma anche relazionato alla famiglia Carvalho) e di quattro semisfere indicanti i punti cardinali (che rappresentano i geni tutelari delle principali direzioni).

2) Fontana delle Chimere: la sua base riporta le pitture di esseri mitologici greci (Nettuno, Proteo, Tritone, sirene e nereidi), quindi rappresenta il regno primordiale dal quale emersero le prime forme di vita. Subito sopra ci sono le sculture di cinque chimere (simbolo di quanto sia illusoria la conoscenza basata sui soli cinque sensi), che sorreggono la fontana vera e propria, decorata con bassorilievi a forma di conchiglie e teste leonine (simboliche della riunificazione delle energie di acqua e fuoco), la quale è munita di tre vaschette a coppa (che simboleggiano il Trimundio) e abbellita da cinque delfini (relazionati alla luce di Apollo).

3) Cappella della Santissima Trinità: connessa al palazzo tramite un tunnel sotterraneo, è munita di pozzo, di serbatoio d’acqua e di cripta, per consentire un contatto energetico con l’aldilà; la porta della cripta è decorata con una stella a cinque punte rivolta verso l’alto, indicante il percorso iniziatico dal mondano allo spirituale. Le pitture e le sculture, interne ed esterne, raffigurano temi classici e religiosi come le Tre Grazie (che simboleggiano fortezza, saggezza e bellezza), Cristo, Maria sua madre, Maria Maddalena, San Pietro, Sant’Antonio da Padova (simbolo dell’oratoria e dell’erudizione teologica), Santa Teresa d’Àvila (simbolo della devozione e della rinuncia alla mondanità), Santa Isabella (simbolo di pace), San Francesco d’Assisi (simbolo di povertà, castità e obbedienza), San Giuseppe (simbolo del lignaggio davidico assegnato adottivamente a Gesù), i quattro evangelisti attorno al battistero (simboleggianti l’umanità/Matteo, la resurrezione/Marco, il sacerdozio/Luca e la divinità di Cristo/Giovanni), l’angelo della morte, la clessidra e la falena (simboli del trapasso), e alcuni papaveri (simboleggianti la speranza nella resurrezione). Fan bella mostra di sé le tre varianti, rosse o nere, della croce tipica del templaristico Ordine di Cristo (1319-1834), di cui Carvalho Monteiro volle mantenere vivo il ricordo. Non manca inoltre il triangolo con l’occhio onniveggente, simbolo della trinità attraverso la quale Dio agisce nell’universo, notoriamente relazionato alla massoneria e agli Illuminati del Nuovo Ordine Mondiale.
L’archivolto della porta esterna della cappella è decorato con vari motivi relazionati all’invocazione o agli attributi della Vergine Maria: il Seggio della Saggezza, la Stella del Mattino a sei punte, la Torre di David, la Casa dell’Oro, lo Specchio della Giustizia, l’Agnello di Dio, la Rosa Mistica, la Torre d’Avorio, l’Arca di Noè e il Santo Graal con dentro l’ostia consacrata; ci sono poi otto carciofi, che rappresentano la fede nella resurrezione.
Su un angolo dell’edificio si può infine notare la scultura di piccole torri in fiamme, che rappresentano l’athanor alchemico necessario per le trasformazioni interiori (corrispondente al dantien cinese).
Gli strumenti liturgici della cappella (ostensorio, crocifisso, tabernacolo, ciborio, calice, piatto, brocca, campanella eucaristica, candelabri, incensiere, portaprofumi e leggio) sono pezzi unici, magistralmente cesellati in argento dietro ispirazione neomanuelina, da artigiani di una nota officina milanese.

4)  Greeenhouse: questa serra fu concepita per ospitare una varietà di piante ornamentali ed esotiche. Possiede una stanza per la caldaia e il vivaio è suddiviso in tre vani destinati a mantenere temperature diverse, freddo, tiepido e caldo, proprio come la tradizione iniziatica classica inerente i tre tipi di bagni. Un dipinto blu su piastrelle, riproduce sei sacerdotesse che offrono il primo frutto della terra alla dea greca dell’agricoltura Demetra. Su un bassorilievo è invece raffigurata Flora, la dea romana della fioritura. Le mensole decorative esterne sono scolpite coi volti di fate e fauni.

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5) Scuderia: poteva ospitare otto cavalli, cinque mucche e cinque carrozze. Le sculture più rimarchevoli riguardano due cani (simboleggianti la vigilanza e la lealtà), il Green Man (simbolo del ciclo vitale della natura), due grifoni (che rappresentano la dualità che dirige l’universo), le pecore (simboli ermetici) e le capre (simboli naturalistici).

6) Fontana della scuderia: ha struttura parietale ed è costituita da un grande lavabo a forma di conchiglia (simbolo dell’emergere della vita dalle acque primordiali). È abbellita da delfini, animali simbolici del dio solare Apollo e quindi rappresentativi del fuoco divino.

7) Torre: simboleggia, ancora una volta, l’unione tra Cielo e Terra. È suddivisa in tre piani per riprodurre la suddivisione ternaria dell’universo (il Trimundio) e dell’essere umano (corpo, anima e spirito): in basso c’è la Grotta di Leda (che simboleggia la conoscenza materiale, purificata energeticamente dal cigno accanto a lei e ispirata spiritualmente dalla colomba che tiene tra le mani), al centro c’è la camera acustica (che simboleggia la conoscenza del cuore), e in alto c’è la terrazza (che simboleggia la conoscenza spirituale).
La Grotta di Leda ha forma esagonale e dal soffitto pende una grande stella a sei punte, entrambe figure rappresentative dell’unione degli elementi acqua e fuoco, che secondo l’Ermetismo permisero la genesi dell’universo.

pentacolo nella grotta di leda (parco-alchemico-di-sintra)

8)  Fonte dell’Abbondanza: simboleggia le acque primordiali e la susseguente creazione, ed elargisce l’acqua più pura di tutta Sintra.
È costituita da una struttura muraria decorata in modo particolare, con tanto di obelischi (simboli egizi della luce divina), urne (simboleggianti il ciclo di morte e rinascita), anfore giganti con su raffigurate viti, arieti e satiri (rappresentativi di Dioniso e dell’energia creativa primaverile), mosaici di delfini (animali associati al dio solare Apollo e quindi rappresentanti la stabilizzazione estiva dell’impulso creativo), un seggio e un altare (che richiamano alla funzione iniziatica del luogo).
Non manca infine il monogramma CM, identificativo di Carvalho Monteiro.

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9) Grotta d’Oriente (elemento terra): è il primo accesso diretto ai tunnel sotterranei. Il suo legame simbolico con l’Inferno dantesco è sottolineato da due panchine scolpite in sua prossimità, chiamate appunto Seggio di Dante e Seggio di Beatrice.

10) Lago della Cascata (elemento acqua): è il secondo degli accessi diretti alle gallerie sotterranee. Appare seminascosto dalla cortina d’acqua di una cascata artificiale e può essere attraversato camminando sopra a quindici pietre piane che affiorano sulla superficie, in un percorso decisamente suggestivo capace di evocare nel visitatore un particolare senso di stupore e apertura verso il sacro.

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11) Pozzo Imperfetto (elemento vento): è il terzo e ultimo degli accessi diretti alle gallerie sotterranee. La parte esterna sembra incompleta e la parte sotterranea si configura come una torre invertita che affonda nel sottosuolo.

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12) Portale dei Guardiani: è composto da un padiglione allungato in modo concavo, con due torri gemelle ai lati. L’ingresso è costituito da un arco con stipiti a forma di conchiglie ed è sorvegliato da due tritoni di pietra che simboleggiano il suono primordiale che creò l’universo (il Verbo di Dio). Dall’interno del portale, che simboleggia il passaggio dall’aldiquà all’aldilà, si accede a un tunnel che conduce fino al fondo del Pozzo Iniziatico.

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13) Pozzo Iniziatico (elemento fuoco): è delimitato da un’enorme scalinata a spirale, con 22 nicchie (numero degli arcani maggiori dei Tarocchi) e 139 gradini (1+3+9 = 13, numero dell’arcano della morte-rinascita).
Sul fondo del pozzo è raffigurata una stella a otto punte (simboleggiante le direzioni cardinali e non cardinali) e i pianerottoli sono 10 (rievocando così i livelli del Paradiso dantesco). L’iniziazione citata nel nome è un richiamo al percorso massonico e implica l’ascesa dell’elemento fuoco verso il Cielo, inteso anche come Paradiso dantesco.

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14) Fontana Balneare: si trova all’esterno di un edificio precedentemente adibito a scopi balneari, la cui facciata è decorata con mosaici che riproducono ruote dagli otto raggi (simboleggianti il fuoco divino) e bordature greche (rappresentative delle acque primordiali); invece il tetto è abbellito da urne che simboleggiano il ricettacolo contenente la materia grezza dell’universo, prima di ricevere i raggi della luce divina. Sopra al lavabo conchigliforme della fontana sono raffigurate tre cicogne (ricollegate al mito della nascita dell’anima dalle acque primordiali) e un serpente (che contrapposto alle cicogne rappresenta il dualismo universale).

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15) Loggia: è un breve camminamento coperto, avente sette coppie di colonne e collocato lungo una porzione del perimetro del parco. La parte bassa s’affaccia sulla strada e ospita due porte, una in ferro battuto che è chiusa a chiave e una murata, il cui simbolismo implica di non dover più accedere al Mondo Inferiore.

16) Sentiero degli dèi: questo camminamento, che evidentemente rappresenta il Mondo Superiore/Paradiso, presenta su un lato le sculture delle divinità greco-romane che maggiormente hanno influenzato Carvalho Monteiro: la dea della Fortuna con in mano la cornucopia (che fu anche la dea più importante per gli Etruschi); il dio della musica Orfeo, con in mano la lira; la statua di un leone, simbolo di coraggio e audacia; la dea della bellezza Afrodite, con indosso il velo che simboleggia la grazia; la dea della fioritura Flora, con in mano la rosa simbolo del misterioso aldilà; la dea del raccolto Demetra, con in mano un mazzo di grano simbolo dell’abbondanza; il dio del pascolo Pan, con in mano il flauto simboleggiante il controllo del bestiame; il dio della fecondità Dioniso, con in mano l’uva che simboleggia gli effetti del vino, e con indosso una pelle d’ariete che rappresenta il suo segno zodiacale; il dio della forgiatura Efesto, che stringe tra le mani la brocca del fuoco rappresentativa della lavorazione dei metalli; e infine il dio dei viaggi, del commercio e dell’eloquenza Hermes, con in mano il caduceo che simboleggia la mediazione tra gli dèi e gli uomini.

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A fronte della grande pregnanza simbolico-energetica di Quinta da Regaleira, chi si reca nella capitale portoghese farebbe bene a riservare una giornata per la visita di Sintra e del suo parco alchemico, consapevole di affrontare un percorso simil-mitologico studiato appositamente per far attraversare in modo simbolico ed energetico il Mondo Inferiore (subconscio) e il Mondo Superiore (superconscio), al fine di “ritornare” nel Mondo Intermedio (coscienza) con qualcosa in più, cioè con una maggiore consapevolezza del proprio inconscio, sia oscuro che luminoso.

QUINTA DA REGALEIRA: IL PARCO ALCHEMICO DEL PORTOGALLO
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